Oggi Papa Francesco ha indetto una giornata di preghiera per la pace, rivolta alla situazione bellica in Siria.
Quello dell'armonia fra la gente è un tema che sta molto a cuore al maestro Huang, il quale sostiene: "La nostra Terra è così piccola, se paragonata all'immensità dell'universo, da sembrare messa a rischio dai conflitti tra gli uomini. Se si scontrano due pugni da dieci chili, si feriscono entrambi. Invece, il praticante di tai ji quan non ricerca lo scontro, ma la pace e la tranquillità, favorita da una buona circolazione dell''energia vitale' (qi 气) nel corpo. Più il livello del praticante è alto, più egli è tranquillo e pacifico. Oggi, in Cina, molti esercitano il tai ji quan con questo scopo. Per ottenerlo, il nostro cuore deve 'abbracciare' tutti [il maestro usa il termine cinese bao rong 包容, col senso di "contenere", benché il suo primo significato sia "perdonare"] ed essere tollerante (kuan rong 宽容), come il mare che accoglie qualunque acqua. Questo anelito è comune alla maggior parte dei cinesi, fa parte della loro cultura tradizionale (chuan tong wen hua 传统文化). Questa cultura riconosce la legge naturale della retribuzione (bao ying 报应), per cui ciò che fai ti ritorna, come una sorta di risposta e reazione (gan ying 感应). Per esempio, una mia amica ha da anni un atteggiamento mentale di negatività, iper-criticismo e aggressiva frustrazione. Ora ha contratto una malattia, che potrebbe essere favorita da questo approccio al mondo, che io continuo a suggerirle di cambiare".
Il maestro conclude con la frase cinese "Ren xin hao, huan jing hao 人心好, 环境好": "Se il cuore delle persone è buono, anche l'ambiente è positivo".
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