In Cina è stata coniata la frase “I praticanti delle arti marziali
appartengono a un'unica famiglia” (“Wu
shu yi jia ren武术一家人”).
Molto tempo prima, gli Analecta
(Lun yu论语)
confuciani, capitolo 12.5, esprimevano il concetto “All'interno
dei quattro mari sono tutti fratelli” (“Si hai zhi nei jie
xiong di ye四海之内皆兄弟也”).
Per la precisione, l'apoftegma conclude
il seguente racconto: Si Ma Niu 司马牛,
allievo di Confucio (Kong Fu Zi 孔夫子),
chiese consiglio al maestro sull'atteggiamento da tenere in mezzo al
trambusto della sua città e che minacciava i suoi parenti: “Cosa
devo fare per comportarmi onorevolmente?”. Confucio rispose: “Gli
uomini d'onore non hanno nulla da preoccuparsi né da temere”.
Tuttavia Si Ma non era convinto, perciò
al loro incontro casuale volle delucidazioni dal suo compagno di
studi Zi Xia 子夏, che
spiegò: “Ogni cosa è determinata dal destino. Se gli uomini
d'onore sviluppano il loro carattere morale e non offendono gli
altri, all'interno dei quattro mari tutti gli uomini sono fratelli”.
Insomma, era un'esortazione a mantenere la società in pace per il
bene di chiunque.
Gruppo di partecipanti alla
Dimostrazione nazionale di famosi maestri di tai ji quan
tenutasi a Shanghai 上海 nel
luglio 1982. Da sinistra: Yang Zhen Duo 杨振铎,
Wang Pei Sheng 王培生,
Hong Jun Sheng 洪均生,
Feng Zhi Qiang 冯志强,
Chen Xiao Wang 陈小旺. Il
maestro Hong non era solito partecipare a manifestazioni pubbliche:
questa fu l'unica
Ancora Yang Zhen Duo, Wang Pei Sheng,
Hong Jun Sheng, Feng Zhi Qiang e Chen Xiao Wang
Si riconoscono, da sinistra, Fu Zhong
Wen 傅鍾文(secondo), Hong Jun Sheng 洪均生
(terzo), Ma Yue Liang 马岳樑
(quinto, seduto), Sun Jian Yun 孫劍雲
(settima, la donna con gli occhiali), Yang Zhen Duo 杨振铎
(nono), Feng Zhi Qiang 冯志强
(decimo) e Chen Xiao Wang 陈小旺
(ultimo)
Chen Yu Xia e Hong Jun Sheng in un
giorno di freddo a Jinan
Il maestro di Hong Jun Sheng 洪均生 fu Chen Fa
Ke 陈发科.
Sul numero di gennaio 2004 della
rivista tedesca Cultura Martialis, Chen Yu 陈瑜
(figlio di Chen Zhao Kui 陈照奎)
spiegava nell'intervista di Dietmar Stubenbaum: “Chen Fake hatte
zwei Söhne, Chen Zhaoxu und Chen Zhaokui, sowie eine Tochter namens
Chen Yuxia. Sie wird leider von vielen selten erwähnt, es sollte
aber unbedingt allgemein zur Kenntnis genommen werden, dass Chen Fake
eben auch eine Tochter hatte. Sie hatte große Fähigkeiten im
Taijiquan und verfügte über wirkliches Gongfu” (“Chen Fa Ke
ebbe due figli, Chen Zhao Xu
e Chen Zhao Kui, nonché una
figlia di nome Chen Yu Xia. Purtroppo i più la
citano di rado, invece tutti dovrebbero prendere nota che Chen Fa Ke
aveva una figlia. Ella era molto brava nel tai
ji quan e possedeva la vera abilità
[gong fu功夫]”).
Da sinistra, Chen Zhao Xu, Chen Fa Ke e
la piccola Chen Yu Xia
Chen
Fa Ke e suoi allievi nel 1930. Seduti, da sinistra: Zhao
Zhong Min 趙仲民,
Chen Zhao Xu 陳照旭,
Liu Mu San 劉慕三,
il maestro Chen, Chen Yu Xia 陳豫俠;
in piedi, da sinistra: Zhang Yi Fan 張一凡,
Hong Jun Sheng 洪均生,
Yang Yi Chen 楊易辰,
Liu Liang 劉亮
Dunque Chen Yu Xia 陈豫侠 apparteneva alla stessa generazione di Hong Jun Sheng
nel lignaggio del tai ji quan.
Nel
suo diario, Zhang racconta: “Avevo appena finito dieci ripetizioni
della forma,
quando il maestro Hong arrivò con la 'zia di pratica' [shi
gu师姑,
vale a dire Chen Yu Xia, ndt].
Erano circa le 6.30 di mattina […]. Qualche momento dopo, su
richiesta di noi allievi, la 'zia di pratica' cominciò a praticare
Yi lu,
facendovi seguire la forma di spada. Tutti noi eravamo parecchio
impressionati da una tale meraviglia; e il maestro Hong disse alla
'zia di pratica', dopo che ebbe concluso l'esercizio: 'Benché tu
dichiari che non hai avuto molto tempo per allenarti, vedo parecchi miglioramenti rispetto a prima. E sicuramente vedo il maestro Chen Fa
Ke nel tuo modo di praticare, e questo mi riporta a cari ricordi di
quando mi allenavo con lui'.
Poi
il maestro Hong e la 'zia di pratica' cominciarono a ricordare gli
allenamenti passati che fecero col gran maestro Chen Fa Ke. La 'zia
di pratica' ci disse: 'Il vostro insegnante ha una vasta esperienza e
conoscenza della pratica del tai
ji Chen
com'era insegnato da mio padre. Quanto ad abilità e lunghezza della
pratica, può essere considerato il rappresentante della mia
generazione. Voi altri dovete imparare diligentemente e non
permettere che questa conoscenza preziosa vada persa, quando giunge
alla vostra generazione!'”.
Chen Yu Xia pratica il tui shou推手 (“mani che
spingono”) con Hong Jun Sheng
Il 10 agosto è la notte di S. Lorenzo,
data in cui si vedono in cielo le stelle cadenti (in cinese liu
xing流星), che sono
un'analogia ricorrente per i colpi delle arti marziali cinesi: devono
essere altrettanto veloci.
Quest'anno, in Italia, il fenomeno
dovrebbe ripetersi anche nei due giorni seguenti, ma non è detto si
veda bene: primo perché il cielo dev'essere chiaro; secondo, perché
in questo periodo la Luna si trova particolarmente vicino alla Terra.
Sempre a proposito di astri, una
tecnica di molte sequenze di tai ji quan si chiama Shang bu
qi xing上步七星;
shang bu significa “passo avanti”, qi xing
significa “sette stelle”, cioè l'Orsa Maggiore.
Spiegazione di Shang bu qi xing
nello stile Wu 吳 di tai
ji quan da parte del maestro Wang Pei Sheng 王培生
Chen Zheng Lei 陈正雷
mostra Shang bu qi xing dello stile Chen
Nella scuola Hong 洪
dello stile Chen 陈di tai ji quan, sono diversi il terzo e il quarto
carattere cinesi del nome: Shang bu qi jing上步骑鲸,
dove qi jing significa “cavalcare la balena”.
Nei due filmati sopra, Chen Zheng Lei
tiene la mano sinistra col dorso in giù. Li En Jiu la tiene col
taglio in giù. Entrambi i modi sembrano leggermente diversi (certo
non sbagliati) da come faceva la tecnica Hong Jun Sheng 洪均生:
egli partiva nella posizione pu bu马步
col taglio del pugno in avanti, e man mano che spostava il
peso verso xu bu虚步,
ruotava la mano in senso antiorario fino a porne il dorso in giù
(video sotto al tempo 5.32-5.35). Nella scuola di Huang Tai Ji la si
fa proprio così, aggiungendo una maggiore forza a spirale.
Il maestro Hong Jun Sheng nella “Prima
sequenza” (Yi lu一路)
del Chen shi tai ji quan陈式太极拳
Sulla costa nord-orientale della Nuova
Zelanda, a Whangara, vive la tribù Ngati Porou, che secondo la
leggenda nacque migliaia di anni fa dall'antenato Paikea. La sua
canoa si rovesciò mentre viaggiava sull'oceano, ma egli giunse in
salvo alla riva sul dorso di una balena.
Scultura di
Paikea in groppa alla balena sulla casa comune (marae)Whitireia
di Whangara
Scena del filmWhale
Rider
(2002) ispirato da questa storia
Nei linguaggi maori, paikea
indica un tipo di balena, in generale simbolo di resistenza perché
solca le onde dei mari in tempesta. Da essa l'antenato naufrago prese
il nome.
A Paikea è stato dedicato pure un
canto per la danza haka, composto dal contadino
Mikare Pewhairangi negli anni '70 del 1800:
“Uia mai koia,
whakahuatia ake;
Ko wai te whare
nei e?
Ko Te Kani, ko
Rangi, Whitireia!
Ko wai te
tekoteko kei runga?
Ko Paikea! Ko
Paikea!
Whakakau Paikea.
Hei!
Whakakau he
tipua. Hei!
Whakakau he
taniwha. Hei!
Ka ū Paikea ki
Ahuahu. Pakia!
Kei te whitia koe
ko
Kahutia-te-rangi. Aue!
Me ai tō ure ki
te tamahine
a Te Whironui -
aue!
nāna i noho te
Roto-o-tahe.
Aue! Aue!
He koruru koe,
koro e”
(“Chiedi e ti
sarà detto;
Come si chiama
questa casa?
È Te Kani, è
Rangi, Whitireia!
Chi è la figura
scolpita sopra?
È Paikea! È
Paikea!
Paikea emerge.
Ehi!
Un mago emerge.
Ehi!
Un prodigio dalle
acque profonde giunge a riva. Ehi!
Il maestro Huang insegna che
l'allenamento della forza esplosiva (fa jin發勁)
è importante anche per migliorare la capacità di reazioni (fan
ying反映) fisiche
immediate, fulminee. Perciò l'allievo che ha una certa padronanza
dei movimenti deve fare molti esercizi all'uopo.
Il referente in vita più esperto della
nostra scuola è Meng Xian Bin 孟宪宾
(Jinan, 18 luglio 1923-) che faceva da vice al suo insegnante
Hong Jun Sheng e a volte lo sostituiva a lezione, assumendo così il
ruolo di responsabile della scuola Hong (zhang men ren掌门人).
Il maestro Meng (come pure Li Bao Ting)
ha sempre sottolineato a Huang Tai Ji il principio “Song jian
chen zhou松肩沉肘”:
“Spalle rilassate e gomito a piombo”; gli ha pure detto che molti
praticanti di tai ji quan non rispettano rigorosamente questa
regola. Per questo il maestro Huang insiste molto che i suoi allievi
lo facciano.
La prima tecnica della prima e della
seconda sequenza a mani nude dello stile Chen 陈
di tai ji quan si chiama Jin gang dao dui金刚捣碓.
In essa, le mani compiono un movimento circolare verso dietro, poi in
basso, poi avanti.
A seconda delle scuole e degli
esecutori, questo movimento può essere più o meno ampio; nel modo
trasmesso dal maestro Hong Jun Sheng è piuttosto piccolo.
Addirittura Li Bao Ting, suo allievo e insegnante di Huang Tai Ji,
non arretra (shou收)
per niente il gomito sinistro al costato, ma è quest'ultimo che gli
si avvicina.
Li Bao Ting in Jin gang dao dui
Chen Xiao Wang fa invece un cerchio
ampio
Il maestro Huang sostiene però che un
lieve arretramento si può fare, servendo ad assorbire (hua jie化解) la forza
dell'avversario, prima di rimandargliela potenziata dalla propria.
L'importante è che anche nella fase shou收
la mano sinistra mantenga la forza a spirale in avanti, per
non correre il rischio di essere sovrastati dall'avversario.
Il maestro Hong Jun Sheng in Jin
gang dao dui con la mano sinistra rivolta in avanti
Durante la tecnica Jin
gang dao dui金刚捣碓del metodo Chen shi tai ji quan shi yong quan fa陈式太极拳实用拳法 (vedi
il posthttp://accademiataiji.blogspot.it/2011/05/articolo-jin-gang-dao-dui.html),
nel passaggio tra le posizioni gong bu弓步
e xu bu虚步,
il praticante deve esercitare una forza in avanti, che alla fine esce
dalle sue mani. La mano sinistra effettua l'azione peng掤 (“respingere”), la destra l'azione an按
(“spingere”).
Tutto il corpo, non solo le mani, deve
compiere un movimento a spirale perfettamente coordinato, che man
mano diventa più piccolo (nel video si nota quello usato dal maestro
Huang Tai Ji 黃太极 nella
gamba sinistra, al tempo 0.28-0.30).
Il maestro fa testare quest'azione
penetrante con la spinta di un compagno d'allenamento. L'errore che
un allievo può fare in questo esercizio è di spingere con la spalla
o il braccio sinistri, contraendoli e non coordinandoli col resto del
corpo.
Il maestro Hong Jun Sheng nella fase
sopra citata di Jin gang dao dui
Nel tai ji quan si assorbe la forza esercitata su di sé e la si rimanda a chi
l'ha esercitata, con l'aggiunta della propria. Il maestro Huang definisce in
cinese questo doppio processo “Xian ying hou fa先迎后发”:
“Prima ricevere, poi emettere”.
Nel video, la prima azione del maestro
Huang verso sinistra è ying迎,
la seconda verso destra (e diretta all'avversario) è fa发.
Nella prima tecnica del video il movimento del maestro è piccolo e
senza la mano che direziona la sua forza. Invece alla fine, per far
sentire meglio all'allievo come la forza debba essere indirizzata al
suo centro di gravità, il maestro aggiunge una leva (qin na擒拿) al polso.
La riuscita
della tecnica si basa sulla padronanza del movimento fondamentale
zheng shou quan正手圈(“cerchio dritto con la mano”) dello stile Chen di tai
ji quan secondo la scuola del maestro Hong Jun Sheng 洪均生
(Chen shi tai ji quan shi yong quan fa陈式太极拳实用拳法:
“Metodo di pugilato pratico dello stile Chen di tai ji quan).