Il 10 agosto è la notte di S. Lorenzo,
data in cui si vedono in cielo le stelle cadenti (in cinese liu
xing 流星), che sono
un'analogia ricorrente per i colpi delle arti marziali cinesi: devono
essere altrettanto veloci.
Quest'anno, in Italia, il fenomeno
dovrebbe ripetersi anche nei due giorni seguenti, ma non è detto si
veda bene: primo perché il cielo dev'essere chiaro; secondo, perché
in questo periodo la Luna si trova particolarmente vicino alla Terra.
Sempre a proposito di astri, una
tecnica di molte sequenze di tai ji quan si chiama Shang bu
qi xing 上步七星;
shang bu significa “passo avanti”, qi xing
significa “sette stelle”, cioè l'Orsa Maggiore.
Spiegazione di Shang bu qi xing
nello stile Wu 吳 di tai
ji quan da parte del maestro Wang Pei Sheng 王培生
mostra Shang bu qi xing dello stile Chen
|
Nella scuola Hong 洪
dello stile Chen 陈
di tai ji quan, sono diversi il terzo e il quarto
carattere cinesi del nome: Shang bu qi jing 上步骑鲸,
dove qi jing significa “cavalcare la balena”.
Nei due filmati sopra, Chen Zheng Lei
tiene la mano sinistra col dorso in giù. Li En Jiu la tiene col
taglio in giù. Entrambi i modi sembrano leggermente diversi (certo
non sbagliati) da come faceva la tecnica Hong Jun Sheng 洪均生:
egli partiva nella posizione pu bu 马步
col taglio del pugno in avanti, e man mano che spostava il
peso verso xu bu 虚步,
ruotava la mano in senso antiorario fino a porne il dorso in giù
(video sotto al tempo 5.32-5.35). Nella scuola di Huang Tai Ji la si
fa proprio così, aggiungendo una maggiore forza a spirale.
Il maestro Hong Jun Sheng nella “Prima
sequenza” (Yi lu 一路)
del Chen shi tai ji quan 陈式太极拳
Sulla costa nord-orientale della Nuova
Zelanda, a Whangara, vive la tribù Ngati Porou, che secondo la
leggenda nacque migliaia di anni fa dall'antenato Paikea. La sua
canoa si rovesciò mentre viaggiava sull'oceano, ma egli giunse in
salvo alla riva sul dorso di una balena.
Scultura di
Paikea in groppa alla balena sulla casa comune (marae)
Whitireia
di Whangara
|
Scena del film
Whale
Rider
(2002) ispirato da questa storia
Nei linguaggi maori, paikea
indica un tipo di balena, in generale simbolo di resistenza perché
solca le onde dei mari in tempesta. Da essa l'antenato naufrago prese
il nome.
A Paikea è stato dedicato pure un
canto per la danza haka, composto dal contadino
Mikare Pewhairangi negli anni '70 del 1800:
“Uia mai koia,
whakahuatia ake;
Ko wai te whare
nei e?
Ko Te Kani, ko
Rangi, Whitireia!
Ko wai te
tekoteko kei runga?
Ko Paikea! Ko
Paikea!
Whakakau Paikea.
Hei!
Whakakau he
tipua. Hei!
Whakakau he
taniwha. Hei!
Ka ū Paikea ki
Ahuahu. Pakia!
Kei te whitia koe
ko
Kahutia-te-rangi. Aue!
Me ai tō ure ki
te tamahine
a Te Whironui -
aue!
nāna i noho te
Roto-o-tahe.
Aue! Aue!
He koruru koe,
koro e”
(“Chiedi e ti
sarà detto;
Come si chiama
questa casa?
È Te Kani, è
Rangi, Whitireia!
Chi è la figura
scolpita sopra?
È Paikea! È
Paikea!
Paikea emerge.
Ehi!
Un mago emerge.
Ehi!
Un prodigio dalle
acque profonde giunge a riva. Ehi!
Paikea sbarca a
Ahuahu. Esatto!
La tua identità
è intrecciata
con
Kahutia-te-rangi. Meraviglioso!
Tu eri intimo con
la figlia
di Te Whironui –
davvero!-
che si stabilì
al Lago del Sangue di Donna.
Ahi me! Ahi me!
Ora sei una
polena, vecchio”).
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