Gli allievi romani
di Huang Tai Ji gli dicono che cesseranno gli allenamenti per le
vacanze estive, anche se resteranno in città. Nella capitale c'è
invece Zhu, un allievo cinese del maestro il quale seguita ad
allenarsi tutti i giorni.
Poi non ci si
stupisca se un cinese è migliore di un italiano nelle sue arti
marziali: è pure una questione di mentalità. Infatti è logico che
Zhu sia già progredito parecchio, benché non pratichi da molto
tempo; lo si nota dalla sua capacità negli esercizi a due di
combattimento prestabilito.
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