Tra febbraio e marzo 2016, il maestro
Huang Tai Ji è tornato in Cina per un mese in occasione del
Capodanno lunare/solare.
Ha preso un volo dall'aeroporto
milanese di Linate per Parigi e poi Pechino, in tutto dieci ore
circa. Da lì, un treno l'ha portato in sette ore alla sua nativa
Zibo 淄博. Ci ha messo così tanto perché ha trovato il biglietto solo su
un treno lento, poiché è una radicata usanza cinese che in questo
periodo festivo tutti tornino a casa.
L'accalcato scompartimento di un treno a Pechino in occasione del Capodanno
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Così il maestro è riuscito a godersi
con la famiglia e gli amici uno spettacolo che gradisce molto:
petardi e fuochi d'artificio dal calare al sorgere del sole. Egli
rimpiange solo che nelle città cinesi odierne non ci sia più la
coesione sociale che in questa notte speciale induceva i vicini a
farsi visita l'un l'altro con scambio di doni.
Acquisto di calligrafie bene auguranti
per il Capodanno in un'affollata Zibo
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