giovedì 20 luglio 2017

Tai ji e orologi

Non sembra un'analogia azzardata dichiarare che il modo in cui un praticante esperto di tai ji quan usa il proprio corpo può essere paragonato al funzionamento di un orologio con movimento meccanico di alto pregio.
Per esempio la svizzera Blancpain ha realizzato nel 2012 un modello con calendario cinese (il “Traditional Chinese Calendar”, appunto) della collezione Villeret.
Oltre alle solite fasi luna, il quadrante mostra a ore 9 i dodici “rami terrestri” (di zhi 地支) del calcolo temporale cinese (corrispondenti ad altrettanti animali dell'astrologia); a ore 3, i dieci “steli celesti” (tian gan 天干), attorno ai “cinque processi” (wu xing 五行) della cosmologia.

Blancpain “Traditional Chinese Calendar”

Perché questa decisione aziendale? Il prezzo dell'orologio può fornire un indizio: 83.600 dollari per l'edizione limitata a venti pezzi; 63.200 dollari per quella non limitata, in oro rosa.
I sempre più numerosi cinesi ricchi ambiscono a questi oggetti di gran lusso, sicché è ragionevole supporre che Blancpain abbia pensato a loro.

Le linee del corpo tai ji

Benché il tai ji quan sia noto per la ricerca della sfericità nei suoi movimenti, questi diagrammi rappresentano connessioni lineari nel corpo umano.
Tale schematizzazione biomeccanica ci viene suggerita da Cai Quan Hua (vedi il post precedente: http://accademiataiji.blogspot.it/2017/07/il-palazzo-del-tai-ji.html), ma in precedenza fu utilizzata dal maestro Wang Pei Sheng 王培生 (1919-2004).




Il palazzo del tai ji

Cai Quan Hua nel 2004

Cai Quan Hua 蔡全华 (1972-) è un allievo del compianto Meng Xian Bin 孟宪彬 (vedi il post http://accademiataiji.blogspot.it/2017/01/in-memoria-di-un-grande-maestro.html) che vive a Leqing 乐清, presso Wenzhou 温州. Lì ha appena costruito il Ru tai ji yang sheng guan 儒太极养生馆 (Istituto di coltivazione della salute e tai ji confuciano), un grosso complesso residenziale dove insegna tai ji quan.

Il Ru tai ji yang sheng guan



Cortile interno del Ru tai ji yang sheng guan, sul cui pavimento campeggia il tai ji tu 太极图 (“diagramma della suprema polarità)

Cai è infatti un ricco imprenditore, il cui successo economico iniziò dodici anni fa, grazie a una catena commerciale di polli e salse con sedi anche nello Shandong. Per questo ha potuto studiare col maestro Meng a Jinan.
Venutone a conoscenza, un allievo del maestro Huang ha notato come quest'ultimo esegua le sequenze di tai ji quan in modo assai simile a quello di Cai. Due rami, stesse radici.

Cai Quan Hua esegue la Prima sequenza (Yi lu 一路) dello stile Chen di tai ji quan secondo la scuola Hong . L'abito di pratica che indossa Cai è uguale a quello con cui il maestro Huang arrivò in Italia

venerdì 2 giugno 2017

Il tai ji quan è difficile?

Un allievo italiano del maestro Huang chiacchiera con una coppia cinese che ha fatto jogging al parco, dicendole affabilmente: “Io che sono occidentale faccio un'attività fisica cinese come il tai ji quan, mentre voi che siete cinesi ne fate una che è occidentale. Non vi piace il tai ji?”. “Ovvio che ci piace!” – rispondono loro prontamente – “ma non lo conosciamo”. “Potete sempre studiarlo”. “È troppo difficile!”. “Tanti lo praticano senza trovarlo difficile”, insiste con certa malizia il primo. “Se lo fanno come una ginnastica, non è difficile”, conclude la signora della coppia con arguzia non inferiore.

Più comodo di così...

La discesa dell'energia

Il maestro si mette con le spalle verso un palo della luce in una ma bu 马步 (“posizione a cavallo”) stretta e molto bassa, coi piedi poco più distanti delle spalle, le cosce quasi parallele a terra e la schiena perfettamente dritta. Dice che quando l'allievo di tai ji quan è principiante, il suo centro di gravità (zhong xin 重心) si trova al dan tian 丹田; quando è esperto scende nei talloni. Trattasi di un'espressione perifrastica e iperbolica per indicare capacità peculiari del tai ji.
Nel capitolo sei dello Zhuang Zi 庄子 è scritta una frase in qualche modo simile: “Il suo respiro è basso, l'uomo autentico [l'essere umano ideale di certo taoismo, ndr] respira coi talloni” (“Qi xi shen shen, zhen ren zhi xi yi zhong 其息深深, 真人之息以踵”).

Raro pendente di nefrite, epoca Zhou Occidentali (1100-771 a.C.)

Ore di allenamento

Pur col clima caldo, allenamento di due ore consistente in ripetizioni senza soluzione di continuità – cioè senza la benché minima pausa – della prima sequenza (Yi lu 一路) dello stile Chen di tai ji quan.
Il maestro ripete che se per un certo periodo ci si allena tutti i giorni, non si è stanchi dopo due ore, ma al contrario si “gode” (“Mihi crede, verum gaudium res severa est” – Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio: 23, 4).
Poi il maestro fa una sorta di concessione: se l'allievo principiante non è in buona forma fisica, può iniziare praticando il tai ji quan un'ora al giorno. Dopo due anni passerà a due ore; e dopo un altro anno, a tre ore.

H. G. Wells junior, “Tempus fugit

lunedì 22 maggio 2017

Tai ji quotidiano

Uno shi di 师弟 (“fratello minore” sotto lo stesso insegnante, cioè un compagno di pratica arrivato dopo di sé nella scuola) del maestro Huang racconta di allenare il tai ji quan ogni giorno almeno per quattro ore, divise tra mattina e sera, prima e dopo il lavoro. Così riesce a fare una trentina di volte le sequenze (lu ) dello stile Chen .
Il “fratello minore” pratica il tai ji quan da una ventina d'anni, ma da meno tiene questo ritmo; prima, infatti, pensava troppo al lavoro, come la maggior parte dei cinesi.
Egli racconta poi con grande ammirazione che il suo maestro segue quel regime – minimo trenta sequenze al giorno – da ben quarant'anni.
Aggiunge infine con enfasi: “Se non pratichi tutti i giorni, è come non praticare affatto: non otterrai mai il gong fu 功夫!”; un'idea che a tanti occidentali può sembrare esagerata, ma per i cinesi è piuttosto lapalissiana.
Certo, non tutti praticano il tai ji quan per ottenere il gong fu. Il maestro Huang, il suo shi di e gente come loro lo sanno bene.

Come ogni santo giorno sorge il sole, ogni giorno si pratica tai ji quan

sabato 8 aprile 2017

Chen Xin e il “Gallo d'oro”

Chen Xin 陈鑫 (1849-1929) scrisse "Spiegazione illustrata del pugilato della suprema polarità del clan Chen" (Chen shi tai ji quan tu shuo 陈氏太极拳图说), un manuale classico sullo stile, analizzato e commentato profusamente dal maestro Hong Jun Sheng 洪均生.

Il maestro Hong Jun Sheng in Jin ji du li

Il testo seguente è una traduzione del suo capitolo sulla tecnica Jin ji du li 金鸡独立 (“Il gallo d'oro sta su una gamba”):

Postura 47 – IL GALLO D'ORO STA SU UNA GAMBA
Il nome di questa postura indica che dev'essere fatta sulla gamba d'appoggio sinistra, mentre il ginocchio destro si alza per calciare avanti. Contemporaneamente la mano destra si alza in imitazione di un gallo che combatte aprendo le ali. Se non riuscite a raggiungere l'avversario quando mettete avanti il ginocchio destro, usate il piede destro per calciare la parte inferiore del suo corpo.
Diagramma della postura
- alzate improvvisamente il ginocchio destro e sollevatevi in sincronia con la mano destra, finché non si blocca all'altezza dell'apice della testa, col palmo rivolto in su;
- la mano destra si alza fino a fermarsi all'altezza dell'apice della testa, col palmo rivolto in su;
- concentrate l'energia all'apice della testa, collegato con l'“energia vitale centrale” [zhong qi 中气] che spinge verso l'alto;
- usate le orecchie per ascoltare la situazione dietro al vostro corpo, e non gli occhi, che possono vedere solo cosa succede davanti;
- rilassate le spalle
- tenete le dita del piede destro rivolte in su;
- appiattite a terra la pianta del piede sinistro;
- lasciate pendere la mano sinistra verso il basso come un maglio.
Descrizione generale
Dopo la fine di “Il serpente [esce da] una stanza” [Yi tang she 一堂蛇], sollevate il corpo alzandovi sulla gamba sinistra e spingendo sul terreno con le dita e il tallone del piede sinistro. Quando siete dritti, alzate il ginocchio e le dita del piede sinistro in un movimento unico. Assumete una posizione salda con le due gambe. Contemporaneamente usate l'energia essenziale [jing ] accumulata all'apice della testa per spingere le due braccia in avanti e guidare l'energia dell'inguine mentre sale. Così tutti e quattro gli arti sono connessi attraverso il movimento verso l'alto.
Mentre state in piedi, inclinate leggermente il busto in avanti e piantate nel terreno il tallone destro. Quando il piede destro si solleva da terra, la mano sinistra si muove lentamente verso l'alto finché non arriva a livello delle orecchie, in modo da mandare l'energia del braccio attraverso la spalla sinistra e poi indietro al tallone sinistro, mentre prende la sua posizione dietro, di fianco alle coste destre, col palmo rivolto in diagonale verso il basso.
Quando la mano sinistra passa davanti al capezzolo sinistro, la mano destra si alza, col palmo rivolto in giù, finché non arriva allo stesso livello della mano sinistra. Poi, senza fermarsi, la mano destra continua a muoversi verso l'alto finché non arriva a porsi sopra la testa, col palmo rivolto al cielo. Il ginocchio destro si muove in su e in avanti di concerto con l'energia del basso addome. Nel frattempo, la mano sinistra assume una posizione più bassa di fianco all'anca sinistra, mentre il palmo destro si alza per colpire l'avversario al mento all'agopunto “poltiglia di sostegno” [cheng jiang 承浆] (posto sotto il labbro inferiore). Il ginocchio destro si colloca pronto a penetrare verso l'alto nel rene sinistro dell'avversario. Perciò questa tecnica è usata per colpire direttamente due aree vulnerabili del corpo dell'avversario. Non presumete che questa postura sia facile. State sulla gamba d'appoggio sinistra, che dovrebbe essere salda come una montagna, e scagliate il palmo destro verso l'alto per spaccare il cielo in pezzi.
Diagramma del movimento del palmo destro
- passando accanto alle coste e alla spalla destre, il braccio assume la sua posizione a livello della testa. Nel frattempo sollevate leggermente il corpo allungando la gamba d'appoggio sinistra;
- collocazione del piede d'appoggio dopo la fine della postura Yi tang she precedente;
- piegate lentamente il braccio destro al gomito e muovetelo verso l'alto e leggermente in avanti, mentre il corpo sta sulla gamba d'appoggio sinistra;
- dopo aver colpito col ginocchio destro, abbassate il piede in questo punto.
Diagramma del movimento della mano sinistra
Il braccio sinistro si muove in sincronia con la gamba sinistra mentre sta eretta per sostenere tutto il corpo; poi si ferma davanti all'orecchio sinistro, per scendere di nuovo.
Diagramma del ginocchio destro
Alzate il ginocchio sinistro in su e in avanti.
Diagramma della gamba sinistra
- piegate il ginocchio sinistro e non rilassatelo troppo;
- appiattite la pianta del piede a terra;
- mantenete la gamba d'appoggio sinistra in una posizione salda e ferma.
Significato simbolico della postura
Secondo la dottrina di yin e yang, la mano destra è associata allo yang e al sole, mentre la mano sinistra è collegata allo yin e alla luna. La figura kun [che rappresenta la terra] corrisponde all'addome, dal lato del quale la mano destra si alza finché non è sopra la testa, col palmo rivolto al cielo.
La mano destra colpisce l'avversario al mento a immagine dell'esagramma jin, simbolo della dirittura e della promozione rapida. La mano destra sopra la testa mostra il soggetto di jin protendere le corna, cioè alzare le braccia. La figura li è connessa al fuoco, la cui natura è sempre di emanare fiamme verso l'alto. Quindi la mano destra si alza in sincronia col ginocchio destro a immagine del fuoco, che sale finché non riduce tutto in cenere.
L'esagramma jin è composto dal trigramma per terra e da quello per luminosità – cioè il fuoco o il sole – che emana sopra di essa. La spiegazione dell'intera figura afferma che “jin denota avanzamento e promozione rapida”, il che corrisponde al movimento verso l'alto della mano destra. Perciò la postura Jin ji du li è connessa a jin.
L'esagramma formato dal fuoco sotto una montagna si chiama bi, simbolo di decorazione, di rango o di un distintivo. La mano destra corrisponde a una montagna, cioè un picco elevato che torreggia su tutte le altre montagne. La seconda linea spezzata di bi mostra il soggetto “adornare il labbro inferiore con la barba”. Questo denota che la mano destra può colpire il mento dell'avversario diretta alla sua posizione sopra la testa per assumere la posizione superiore del re senza una parola. La linea intera più bassa di bi mostra il soggetto “adornasi i piedi”. Significa che il piede destro regge il peso di tutto il corpo. Poiché il trigramma interno rappresenta la luminosità del sole, non c'è cosa sotto il cielo che rimanga buia. Perciò la postura Jin ji du li è associata a bi.
Lo stato di cose implicato dalla postura Jin ji du li indica che il pericolo è stato superato con successo. Come recita il detto, “Fuori dalle profondità della sfortuna viene la beatitudine”, che significa che l'ora più scura è prima dell'alba, e “tra sette giorni egli tornerà e ripeterà il suo corso proprio”.
L'esagramma fu, simbolo del ritorno e della ricostruzione, è formato dal trigramma che rappresenta la terra e da quello del tuono al suo centro. La terra è associata all'addome, mentre il tuono è collegato al movimento e ai piedi, e, in questo caso particolare, al ginocchio destro sollevato finché non si ferma all'altezza dell'addome; una mossa che ricorda temporali e lampi. Ecco perché si dice che “il soggetto della figura si muove proprio al centro fra le altre linee deboli, eppure torna da solo al suo percorso proprio”, per via della sua mente pura e dei suoi obiettivi retti. Quindi il soggetto di questa postura può superare pericoli da solo e tornare alla condizione di pace e tranquillità della “Terra Pura”, che regnava nel mondo prima dell'ultima postura “Oscillare il piede” [Bai jiao 摆脚].
La gamba d'appoggio destra nella postura Yi tang she condivide la sua posizione più bassa a terra con la gamba sinistra, finché la gamba sinistra non diventa quella d'appoggio nella posizione su una gamba del “Gallo d'oro”. Quindi la gamba sinistra torna al suo ruolo precedente di gamba d'appoggio nella postura Bai jiao. Dopo che il piede destro fa il gesto della gamba del loto, muove lo stinco in una postura del semi-loto, col ginocchio destro che penetra nel terreno, finché la posizione del “Gallo d'oro” non lo fa tornare di nuovo alla sua posizione in avanti all'altezza dell'addome. In altre parole, potete scampare al pericolo e alla difficoltà usando le ginocchia per ferire gli avversari in aree dolorose, così riflettendo il detto precedente: “Fuori dalle profondità della sfortuna viene la beatitudine”. Significa che dovete combattere il fuoco col fuoco, in modo che “tra sette giorni tornerete e ripeterete il vostro corso proprio” di benevolenza, che sarà grandi traguardi illimitati. Analogamente, il corso naturale del tai ji quan è senza limiti per il fatto che la fine torna sempre all'inizio. Questo è il principio del ritorno, che è spiegato così brillantemente da fu, l'esagramma associato alla posizione Jin ji du li.
Versi di sette caratteri per riga dedicati alla postura
Verso 1
Scagliate su in alto il palmo destro per toccare il cielo,
Mentre la mano sinistra pende come un germoglio di loto di giada.
Anche il Gallo d'oro sta su una gamba,
Perché non c'è modo di difendersi dal ginocchio destro
Che pende nascosto nell'oscurità.
Verso 2
Il serpente d'oro striscia fuori dalla casa di giada;
All'improvviso si solleva da terra come un falco su un'ala.
Si dice che la mano destra colpisce in su,
Ma chi sa quanto è difficile
Difendersi da un attacco del ginocchio destro!
Potenza interna
I movimenti di Jin ji du li presumono che il lato destro del corpo esegua le mosse attive, mentre il lato sinistro resta in riposo. In altre parole, questa postura è supportata dalla potenza del lato sinistro, mentre il movimento del lato destro emerge dalla fonte di potere del lato destro. Perciò qui prevale il lato destro.
Partendo dalla postura precedente Yi tang she, l'energia della mano destra viene emessa dalla gamba destra, poi sale attraverso le coste destre fino all'ascella, lungo il gomito alle dita, poi torna al dorso della mano, ricominciando a salire per il gomito e alla spalla, infine giù al tallone sinistro. La potenza della gamba sinistra è situata nelle dita del piede e sale al ginocchio. Nel frattempo lo zhong qi viene emesso dal “campo di cinabro” [dan tian 丹田] e sale all'apice della testa, dopodiché scorre giù alla nuca all'agopunto “porta del cervello” [nao hu 腦戶], poi lungo la spina dorsale all'agopunto forte e lungo” [chang qiang 长强] nell'osso sacro. Per via dei movimenti sincroni delle braccia e delle gambe, lo zhong qi circola come una sostanza coesiva che unisce tutti i movimenti del corpo, in modo che non possano essere divisi in parti iniziale e successiva, né in prima o seconda sequenza.
L'energia della mano sinistra viene generata nella gamba sinistra e viene inviata su all'orecchio sinistro. Da lì scorre verso il basso, passando attraverso la spalla e il braccio sinistro, finché non raggiunge il gluteo sinistro, poi l'agopunto “centro della piega” [wei zhong 委中] posto nel punto centrale del retro del ginocchio, e scorrendo infine verso il basso di nuovo al tallone sinistro.
Appoggiate a terra saldamente il piede destro. Non fate inclinare il corpo lateralmente o avanti e indietro. Usate la potenza interna per stabilizzare la posizione naturalmente, con la mano sinistra che ora tocca il cielo e il ginocchio destro all'altezza dell'addome, duplicando il movimento del lato destro nella postura seguente di nome “Lanterna verso il cielo” [Chao tian deng 朝天镫].
(La stragrande maggioranza di questa traduzione in italiano si basa su quella inglese di Alex Golstein che si trova in Chen Xin, Illustrated Canon of Chen Family Taijiquan, INBI Matrix Pty Ltd, Maroubra, 2007, pp. 625-633).

Nao hu (“porta del cervello”), diciassettesimo punto del meridiano “vaso governatore” (du mai督脈)

Il primo punto del “vaso governatore”: chang qiang

martedì 4 aprile 2017

Sotto la protezione di Confucio

Il maestro Huang Tai Ji ama la bucolica tranquillità, perciò non gli garbano molto le zone trafficate di Milano o Roma, né i loro palazzi alti.

Il distretto Zhoucun 周村 di Zibo

La sua casa nell'originaria città di Zibo 淄博 ha quattro piani, “a prova di terremoto”, specifica il maestro. Ma lo Shandong 山东 non è ad alto rischio sismico, perché… “Kong Zi hu shen 孔子护身: “Confucio protegge”, esclama sorridendo Huang.
Questa provincia è infatti la patria del sommo saggio cinese (551-479 a.C.), che si ritiene nacque presso l'odierna Qufu 曲阜

Interno delTempio di Confucio (Kong miao 孔庙) a Qufu

domenica 2 aprile 2017

Il signor Gallo di Legno

Si narra che Yang Lu Chan 楊露蟬 (1799-1872), l'inventore dello stile di tai ji quan 太極拳 attualmente più diffuso, ebbe come maestro principale Chen Chang Xing 陳長興 (1771-1853).

Ritratto immaginario di Chen Chang Xing

Huang Wen Shu 黃文叔 descrive quest'ultimo così, nel suo testo del 1936 “Punti essenziali dell'arte completa del pugilato della suprema polarità della famiglia Yang” (Yang jia tai ji quan ge yao yi 楊家太極拳各藝要義): “Stava sempre diritto, impassibile, non inclinato in nessuna direzione, era privo di espressione come un gallo fatto di legno, e per questo la gente lo chiamava Signor Tavoletta degli Antenati” (“Qi ren li shen chang zhong zheng bu yi, xing ruo mu ji, ren yi cheng zhi wei Pai Wei Xian Sheng 其人立身常中正不倚,形若木鷄,人因稱之為牌位先生).


La festa cinese della famiglia

Sabato 28 gennaio 2017 è stato la festa più importante dei cinesi: il Capodanno lunisolare. Si tratta di un evento che merita, se solo possibile, una riunione famigliare. E coincidenza vuole che il giorno dopo la Chiesa cattolica celebrasse la Giornata della Famiglia.


Dato che una scuola classica di arti marziali cinesi è paragonabile a una famiglia acquisita, il Capodanno è una data importante anche per essa. Così i suoi membri sogliono festeggiare insieme, generalmente con un pasto.
La ricorrenza è anche una delle due occasioni in cui si porge omaggio al maestro della scuola; l'altra è il suo compleanno, che tuttavia ai vecchi tempi poteva passare inosservato, perché alcuni maestri volevano tenerne segreta la data (vedi il post “Il maestro taoista”: http://accademiataiji.blogspot.it/2011/07/il-maestro-taoista.html).


Il maestro Huang Tai Ji da un po' di anni passa la maggior parte del tempo in Italia, ma, forse perché continua a frequentare molto i cinesi, ha una mentalità ancora tipica della sua cultura avita. Per questo ci tiene molto a festeggiare il Capodanno coi suoi famigliari e/o allievi.
Purtroppo non è facile per tanti occidentali mettersi nei panni di un asiatico, come non è facile il contrario, e questa differenza può inficiare la qualità del legame fra loro e un maestro orientale. Ma non è solo questione di rapporti interculturali: senza empatia, tra nessun essere umano è facile una relazione autentica e profonda.


“Trecento poesie Tang”

Il maestro Huang è appassionato delle “Trecento poesie Tang” (Tang shi san bai shou 唐诗三百首), che leggeva spesso quand'era in Cina. Ancora oggi ne sa citare talune a memoria.
Ecco un componimento della raccolta, a firma di Li Yi 李益 (746-829):


Ye shang Shouxiang cheng wen di
夜上受降城闻笛
Hui le feng qian sha si xue, shou xiang cheng wai yue ru shuang.
回乐峰前沙似雪,受降城外月如霜。
Bu zhi he chu chui lu guan, yi ye zheng ren jin wang xiang.
不知何处吹芦管,一夜征人尽望乡。

Ascoltando un flauto la notte dalle mura di Shouxiang
Come neve giace la sabbia sotto la montagna al confine,
E la luna come gelo sotto le mura della città,
E qualcuno da qualche parte, suonando un flauto,
Dà ai soldati una notte di nostalgia.”


Shopping alla cinese

Nei negozi di alta moda del centro di Milano o Roma o Londra si aggirano frotte di giovinette cinesi col loro smartphone sempre in mano, sul cui schermo compaiono solo due facciate: il frontespizio di WeChat e fotografie delle merci da acquistare.
Sono quelli che in cinese si chiamano, con un neologismo, dai gou 代购: “comprare per conto di terzi”. È un fenomeno recente, la cui esplosione risale al 2011 e dovuto ai nuovi ricchi (tu hao 土豪) dell'ex Celeste Impero: un cinese in Cina chiede a un cinese in Italia di comprargli un bene. Quest'ultimo va nel negozio, scatta una foto al bene e la manda al cinese in Cina via telefono cellulare, di solito utilizzando il suddetto programma di messaggistica istantanea WeChat (nome originale cinese: Weixin 微信). Se questi conferma, il cinese in Italia compra il bene e glielo spedisce.

Tu hao in Cina

Chi fa questo mestiere può guadagnare bene, perché il giro di soldi è abbondante. Qualcuno riesce a fare acquisti per oltre mille euro al giorno, solitamente guadagnando fra il 5 e il 15 per cento del costo della merce comprata. Ai destinatari conviene, perché in patria pagherebbero lo stesso oggetto circa il quaranta per cento in più, date le tasse di importazione.

Doganieri cinesi ispezionano merci in entrata nel loro Paese. Sono l'ostacolo principale dei dai gou

Ecco perché sono migliaia i dai gou che operano nei luoghi del mondo dove si vendono beni di lusso. Spesso arrivano in Italia con un permesso di soggiorno per studenti, ma la maggior parte di loro frequenta assai poco le aule, impegnati come sono nel pellegrinaggio costante fra le varie boutique, tra un messaggio e l'altro sul telefono cellulare.

Una dai gou, col suo indispensabile mezzo di comunicazione transcontinentale e i suoi acquisti

Taluni negozi cominciano a non gradire simili acquirenti, magari fingendo di non avere la merce richiesta. Ma la maggior parte delle case di moda li accoglie a braccia aperte, dato i contanti che spendono. “Pecunia non olet”, avrebbe detto l'imperatore Vespasiano. E di pecunia, questi nuovi compradores al contrario ne fanno girare parecchia: è stato calcolato che nel 2016 il dodici per cento delle merci di lusso finite a cinesi in Cina è di provenienza dai gou.

Questa fotografia, dal titolo A Group of all the different Compradores employed at the European Hongs, in Hongkong, fu scattata da Li Fang 黎芳 (in cantonese Lai Fong) negli anni '80 del XIX secolo

sabato 21 gennaio 2017

In memoria di un grande maestro

Il volto gentile del maestro Meng Xian Bin

Un grosso lutto ha colpito la scuola del maestro Huang, nonché il metodo Hong di tai ji e il tai ji quan tutto: alle 18.06 del 10 giugno 2016 è morto il grande maestro Meng Xian Bin 孟宪彬. Aveva novantaquattro anni (uno in più secondo il calcolo cinese), essendo nato a Jinan 济南 nel 1923.

Meng nella posizione Bi shen chui 庇身捶

L'esperienza nelle arti marziali di Meng è un esempio apicale per tutti i loro praticanti: ebbe un rapporto stretto e quotidiano col suo maestro Hong Jun Sheng 洪均生 per ben sessantuno anni, dal 1935 in cui quest'ultimo arrivò a Jinan, alla sua morte nel 1996. 

Meng Xian Bin e il suo maestro Hong Jun Sheng immortalati nella posizione tipica dei loro rispettivi ruoli
 
Hong e Meng, ormai anziani entrambi

Rara immagine di Meng Xian Bin prima della vecchiaia, nella tipica uniforme maoista all'epoca ubiquitaria

Il suo sesto figlio Hong You Yi 洪友义 testimonia: “Mio padre e il fratello maggiore Meng erano molto intimi” (“Fù qin Mèng xiōng shí fēn qīn mì 父亲与孟兄十分亲密). Poi ricorda come l'allievo una volta salvò la vita all'insegnante: nell'inverno del 1980, Hong e sua moglie stanno bruciando carbone per scaldarsi, e restano avvelenati da monossido di carbonio. Meng capita in visita appena in tempo per salvarli.
In un discorso commemorativo, suo figlio Meng Qing Yun 孟庆云 ha ricordato che, fino al momento della pensione, il padre si alzava tutti i giorni alle 4 di mattina per allenarsi; “non temendo vento, neve e calore dell'estate” (bù wèi fēng xuě yán shǔ 不畏风雪炎暑). Poi faceva colazione e andava al lavoro. 

Meng Xian Bin e suo figlio Qing Yun
 
Nel lungo periodo in cui Hong e la sua famiglia vissero a casa del giovane Xian Bin, il regime era ancora più intenso: sveglia alle 6, allenamento fino alle 11, un'ora di pausa meridiana, e poi di nuovo pratica fino al calar della notte.

Meng Xian Bin in visita nel 2009 a Chenjiagou 陈家沟, il villaggio patria dello stile di tai ji quan dell'omonima famiglia Chen. Dietro di lui campeggia la statua che commemora il presunto fondatore del metodo: Chen Wang Ting 陈王廷 (1600-1680)

Meng Xian Bin con Chen Xiao Xing 陳小星 (1952-), sempre durante la visita a Chenjiagou del 2009. Il nonno di Xiao Xing era il maestro di Hong Jun Sheng: Chen Fa Ke 陈发科

Questo “curriculum” impressionante spiega l'abilità rara di Meng nelle arti marziali, nonostante il suo metro e sessanta scarso di altezza e il peso di una cinquantina di chili.
Come il suo maestro, Meng Xian Bin fu pure un insegnante molto generoso. Ancora Qing Yun ricorda infatti che suo padre era solito dire: “Se una persona vuole comportarsi rettamente deve aprire il cuore, senza egoismo” (“Zuo ren yi ding yao xin xiong kai kuo, da gong wu si 做人一定要心胸开阔, 大公无私).
Così sembra che in Cina Meng ebbe più di diecimila allievi, vari dei quali hanno creato scuole in altre parti della nazione; eppure è pressoché sconosciuto in Europa, se non per la scuola del maestro Huang, che del suo lignaggio è erede.
Con aria pensierosa e un po' abbattuta, il maestro Huang dà voce, quasi rivolto a se stesso, a una domanda che spesso sovviene in questi casi: ora chi rimane? Chi, tra questi gloriosi testimoni di una brillante epoca andata delle arti marziali cinesi?

Visita al feretro del maestro Meng

Il compianto Meng si diverte a mostrare l'esercizio delle “mani che spingono” (tui shou 推手)

Ancora Meng Xian Bin mostra applicazioni di tui shou in un contesto amichevole

(Altre pagine di questo sito in cui viene citato Meng Xian Bin:



La via dell'altruismo

È tempo di freddo in Italia. La scorsa sera di S. Silvestro, il maestro Huang è uscito per regalare guanti, sciarpe, cappelli e coperte a venti senza tetto. Lo comunica ai suoi allievi, non per vantarsi, ma per costituire un esempio.
Secondo il maestro, questa spinta all'altruismo è la “Via” (Dao ) dell'uomo. Ma, prosegue egli, se un individuo non l'avverte, può comunque ricordare che offrire un euro o cinquanta centesimi in elemosina non è, per molte persone, un grande sforzo, ma dopo fa sentire bene.
Questo sentire si inserisce nel forte interesse che il maestro Huang nutre per talune filosofie morali umanitarie di stampo confuciano che proliferavano in Cina negli anni '20 del secolo scorso, e i cui principi talvolta insegna ai suoi allievi e conoscenti.

Militari cinesi si esercitano con una sciabola (dan dao 单刀) a Heihe 黑河, nella fredda provincia nord-orientale dell'Heilongjiang 黑龙江 (“Fiume del Drago Nero”). Lì, in questo momento ci sono -26 °C