Un serpente se ne sta accoccolato al centro della strada, solo la sua testa punta all'orizzonte, perché sta giungendo al galoppo uno stallone fumante. “Si bloccherà impennandosi spaventato”, riflette il serpente, pregustando già il momento della vittoria per sottomissione morale. Invece no: il serpente s'è sbagliato, perché il suo tempo è finito, e il cavallo in arrivo veloce trasuda ardimento e freschezza. Prima di venire calpestato dagli zoccoli massicci, il serpente sgattaiola via stupito, a rintanarsi fra l'erba. Solo fra dodici anni potrà rispuntare, quando tornerà l'anno del serpente.
Ma ora è la volta del cavallo (ma 馬), che ha iniziato il suo dominio il 31 gennaio 2014 (4011 per il calendario tradizionale cinese) e lo cederà alla collega capra (yang 羊; il carattere significa sia “capra”, sia “pecora”) il 19 febbraio 2015.
Un occidentale contemporaneo potrebbe trovare più evocativi altri animali dello zodiaco cinese, come il drago e la tigre, ma in Cina il cavallo resta tuttora un simbolo importante e stimato, soprattutto di velocità, forza e armonia. Basti pensare che in cinese “subito” si può dire “ma shang 馬上”, letteralmente “sul cavallo”.
Allo stesso modo, una tipica frase idiomatica di buon auspicio è “Ma dao cheng gong 馬到成功”, che indica avere un successo immediato e si dice fu coniata dal drammaturgo e poeta Guang Han Qing 關漢卿 (c. 1241-1320) per le vittorie ottenute con facilità dal primo imperatore della Cina: Qin Shi Huang 秦始皇 (260–210 a.C.). Ma significa appunto “cavallo”, dao “arrivare”, cheng gong “successo”. Quindi una traduzione letterale adatta alla nostra riccorenza è: “Arriva il cavallo, successo”.
Con questo, auguri di buon 4011!
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