domenica 13 aprile 2014

Il pestello millimetrico

A ogni pie' sospinto ci rendiamo conto che le dinamiche corporee del nostro stile di arti marziali, il Chen shi tai ji quan shi yong quan 陈式太极拳实用拳法, sono molto raffinate.
L'ennesima occasione è il movimento di passaggio fra le due tecniche Yan shou gong chui 掩手肱捶 e You zhuan shen dao dui 右转身捣碓 della prima sequenza a solo (Yi lu ).
Qui, come altrove, il maestro Huang insegna che "è il busto ad andare verso il pugno, non il contrario". Il torso gira verso destra contemporaneamente alla lieve flessione del braccio destro e alla rotazione della mano destra che la porta a rivolgere quasi del tutto il dorso in giù. Basta un minimo ritardo in questa coordinazione e nello spostamento di dieci centrimetri scarsi della mano, perché la tecnica non riesca bene.
La testiamo con una nostra modalità consueta: un compagno che esercita una forza su parti del nostro corpo; qui una spinta a due mani sull'avambraccio destro. Se la tecnica è eseguita male, la spinta riesce a raggiungere il busto dell'avversario e sbilanciarlo indietro.
Il maestro Huang, a destra, mentre spiega le raffinatezze del movimento descritto sopra servendosi della spinta di un allievo.

Il video: 
 

venerdì 11 aprile 2014

Meditazione chan 禅

Si festeggia il ritorno del maestro Huang a Milano da Roma con una delle cene usuali al ristorante cinese. Il discorso vira sulla meditazione seduta (zuo chan 坐禅) che il maestro ha praticato con monaci buddisti. Poiché gli allievi sono interessati, si offre di mostrargliela, con la sua solita generosità, lì sul posto, accomodandosi a gambe incrociate sulla sedia del ristorante. Spiega che il novizio dovrebbe praticare questo tipo di meditazione per dieci minuti. Poi, man mano che diventa più esperto, può aumentare progressivamente il tempo, fino a mezz'ora.
Secondo il maestro, questo esercizio può avere un effetto benefico sull'ansia (xin bing 心病; letteralmente bing 病 significa "malattia" o "preoccupazione" e xin 心 "cuore") e pure su certi problemi fisici, nell'ottica della medicina tradizionale cinese di una stretta integrazione fra mente e resto del corpo.

Il maestro Huang Tai Ji seduto al ristorante per mostrare la meditazione ai suoi allievi. I pantaloni che indossa sono quelli tipici della divisa monastica quotidiana dell'ordine buddista Chan 禅. Si noti che il gesto delle mani (il termine sanscrito è mudrā मुद्रा, reso in cinese con yin xiang 印相) non è quello che si vede di solito nella pratica della meditazione chan, il dhyāna mudrā ध्यान मुद्रा.

Dhyāna mudrā

Tai ji e buddismo a Roma

Oltre a Milano e Torino, in questo periodo il maestro Huang è stato invitato a tenere lezioni di tai ji quan anche a Roma: in Vaticano e al parco presso l', in zona Casilina. Quando è lì, il maestro usa frequentare lo Hua Yi Si 华义寺 (Monastero della Magnifica Giustizia), in Via dell'Omo, 142. Si tratta del tempio buddista più grande d'Europa, inaugurato nel marzo 2013 e gestito da quattro monache di Taiwan 台灣 (in cinese, "monaca" si può dire ni gu 尼姑; ma il maestro spiega che è un termine meno gradito, rispetto a fa shi 法师, "maestro della legge", che vale sia per i monaci, sia per le monache: sia buddisti, sia taoisti). Una di loro conosce anche uno stile Shaolin 少林 di arti marziali cinesi.
Lo Hua Yi Si il giorno dell'inaugurazione, il 31 marzo 2013. La foto è di Claudio Peri/ANSA per National Geographic, ed altre se ne trovano al sito ufficiale http://www.nationalgeographic.it/popoli-culture/2013/04/02/foto/inaugurato_a_roma_il_pi_grande_tempio_buddista_d_europa-1592762/1/.