lunedì 11 agosto 2014

In famiglia

In Cina è stata coniata la frase “I praticanti delle arti marziali appartengono a un'unica famiglia” (“Wu shu yi jia ren 武术一家人).
Molto tempo prima, gli Analecta (Lun yu 论语) confuciani, capitolo 12.5, esprimevano il concetto “All'interno dei quattro mari sono tutti fratelli” (“Si hai zhi nei jie xiong di ye 四海之内皆兄弟也”).
Per la precisione, l'apoftegma conclude il seguente racconto: Si Ma Niu 司马牛, allievo di Confucio (Kong Fu Zi 孔夫子), chiese consiglio al maestro sull'atteggiamento da tenere in mezzo al trambusto della sua città e che minacciava i suoi parenti: “Cosa devo fare per comportarmi onorevolmente?”. Confucio rispose: “Gli uomini d'onore non hanno nulla da preoccuparsi né da temere”.
Tuttavia Si Ma non era convinto, perciò al loro incontro casuale volle delucidazioni dal suo compagno di studi Zi Xia 子夏, che spiegò: “Ogni cosa è determinata dal destino. Se gli uomini d'onore sviluppano il loro carattere morale e non offendono gli altri, all'interno dei quattro mari tutti gli uomini sono fratelli”. Insomma, era un'esortazione a mantenere la società in pace per il bene di chiunque.

Gruppo di partecipanti alla Dimostrazione nazionale di famosi maestri di tai ji quan tenutasi a Shanghai 上海 nel luglio 1982. Da sinistra: Yang Zhen Duo 杨振铎, Wang Pei Sheng 王培生, Hong Jun Sheng 洪均生, Feng Zhi Qiang 冯志强, Chen Xiao Wang 陈小旺. Il maestro Hong non era solito partecipare a manifestazioni pubbliche: questa fu l'unica

Ancora Yang Zhen Duo, Wang Pei Sheng, Hong Jun Sheng, Feng Zhi Qiang e Chen Xiao Wang

Si riconoscono, da sinistra, Fu Zhong Wen 傅鍾文 (secondo), Hong Jun Sheng 洪均生 (terzo), Ma Yue Liang 马岳樑 (quinto, seduto), Sun Jian Yun 孫劍雲 (settima, la donna con gli occhiali), Yang Zhen Duo 杨振铎 (nono), Feng Zhi Qiang 冯志强 (decimo) e Chen Xiao Wang 陈小旺 (ultimo)

Figlia e sorella

Chen Yu Xia e Hong Jun Sheng in un giorno di freddo a Jinan

Il maestro di Hong Jun Sheng 洪均生 fu Chen Fa Ke 陈发科.
Sul numero di gennaio 2004 della rivista tedesca Cultura Martialis, Chen Yu 陈瑜 (figlio di Chen Zhao Kui 陈照奎) spiegava nell'intervista di Dietmar Stubenbaum: “Chen Fake hatte zwei Söhne, Chen Zhaoxu und Chen Zhaokui, sowie eine Tochter namens Chen Yuxia. Sie wird leider von vielen selten erwähnt, es sollte aber unbedingt allgemein zur Kenntnis genommen werden, dass Chen Fake eben auch eine Tochter hatte. Sie hatte große Fähigkeiten im Taijiquan und verfügte über wirkliches Gongfu” (“Chen Fa Ke ebbe due figli, Chen Zhao Xu e Chen Zhao Kui, nonché una figlia di nome Chen Yu Xia. Purtroppo i più la citano di rado, invece tutti dovrebbero prendere nota che Chen Fa Ke aveva una figlia. Ella era molto brava nel tai ji quan e possedeva la vera abilità [gong fu 功夫]”).

Da sinistra, Chen Zhao Xu, Chen Fa Ke e la piccola Chen Yu Xia

Chen Fa Ke e suoi allievi nel 1930. Seduti, da sinistra: Zhao Zhong Min 趙仲民, Chen Zhao Xu 陳照旭, Liu Mu San 劉慕三, il maestro Chen, Chen Yu Xia 陳豫俠; in piedi, da sinistra: Zhang Yi Fan 張一凡, Hong Jun Sheng 洪均生, Yang Yi Chen 楊易辰, Liu Liang 劉亮

Dunque Chen Yu Xia 陈豫侠 apparteneva alla stessa generazione di Hong Jun Sheng nel lignaggio del tai ji quan.

Hong Jun Sheng con Chen Yu Xia nel 1984
Certi allievi del secondo impararono anche dalla prima, come Zhang Lian En 张联恩 (vedi il post http://accademiataiji.blogspot.it/2013/08/il-maestro-zhang-lian-en.html) o Cai Sheng Ye 蔡生业, che studiò con Yu Xia la spada (jian ), arma per la quale era rinomata e che Hong non insegnava.

Chen Yu Xia con la spada, in cui eccelleva
Nel suo diario, Zhang racconta: “Avevo appena finito dieci ripetizioni della forma, quando il maestro Hong arrivò con la 'zia di pratica' [shi gu 师姑, vale a dire Chen Yu Xia, ndt]. Erano circa le 6.30 di mattina […]. Qualche momento dopo, su richiesta di noi allievi, la 'zia di pratica' cominciò a praticare Yi lu, facendovi seguire la forma di spada. Tutti noi eravamo parecchio impressionati da una tale meraviglia; e il maestro Hong disse alla 'zia di pratica', dopo che ebbe concluso l'esercizio: 'Benché tu dichiari che non hai avuto molto tempo per allenarti, vedo parecchi miglioramenti rispetto a prima. E sicuramente vedo il maestro Chen Fa Ke nel tuo modo di praticare, e questo mi riporta a cari ricordi di quando mi allenavo con lui'.
Poi il maestro Hong e la 'zia di pratica' cominciarono a ricordare gli allenamenti passati che fecero col gran maestro Chen Fa Ke. La 'zia di pratica' ci disse: 'Il vostro insegnante ha una vasta esperienza e conoscenza della pratica del tai ji Chen com'era insegnato da mio padre. Quanto ad abilità e lunghezza della pratica, può essere considerato il rappresentante della mia generazione. Voi altri dovete imparare diligentemente e non permettere che questa conoscenza preziosa vada persa, quando giunge alla vostra generazione!'”.

Chen Yu Xia pratica il tui shou 推手 (“mani che spingono”) con Hong Jun Sheng

Hong Jun Sheng con Yu Xia e suo marito

Stelle cadenti e balene

Il 10 agosto è la notte di S. Lorenzo, data in cui si vedono in cielo le stelle cadenti (in cinese liu xing 流星), che sono un'analogia ricorrente per i colpi delle arti marziali cinesi: devono essere altrettanto veloci.


Quest'anno, in Italia, il fenomeno dovrebbe ripetersi anche nei due giorni seguenti, ma non è detto si veda bene: primo perché il cielo dev'essere chiaro; secondo, perché in questo periodo la Luna si trova particolarmente vicino alla Terra.
Sempre a proposito di astri, una tecnica di molte sequenze di tai ji quan si chiama Shang bu qi xing 上步七星; shang bu significa “passo avanti”, qi xing significa “sette stelle”, cioè l'Orsa Maggiore.

Spiegazione di Shang bu qi xing nello stile Wu di tai ji quan da parte del maestro Wang Pei Sheng 王培生

Chen Zheng Lei 陈正雷
mostra Shang bu qi xing dello stile Chen






Nella scuola Hong dello stile Chen di tai ji quan, sono diversi il terzo e il quarto carattere cinesi del nome: Shang bu qi jing 上步骑鲸, dove qi jing significa “cavalcare la balena”.
(Li En Jiu 李恩久 in Shang bu qi jing: http://v.youku.com/v_show/id_XMTE4OTg4OTg0.html)
Nei due filmati sopra, Chen Zheng Lei tiene la mano sinistra col dorso in giù. Li En Jiu la tiene col taglio in giù. Entrambi i modi sembrano leggermente diversi (certo non sbagliati) da come faceva la tecnica Hong Jun Sheng 洪均生: egli partiva nella posizione pu bu 马步 col taglio del pugno in avanti, e man mano che spostava il peso verso xu bu 虚步, ruotava la mano in senso antiorario fino a porne il dorso in giù (video sotto al tempo 5.32-5.35). Nella scuola di Huang Tai Ji la si fa proprio così, aggiungendo una maggiore forza a spirale.


Il maestro Hong Jun Sheng nella “Prima sequenza” (Yi lu 一路) del Chen shi tai ji quan 陈式太极拳


Sulla costa nord-orientale della Nuova Zelanda, a Whangara, vive la tribù Ngati Porou, che secondo la leggenda nacque migliaia di anni fa dall'antenato Paikea. La sua canoa si rovesciò mentre viaggiava sull'oceano, ma egli giunse in salvo alla riva sul dorso di una balena.

Scultura di Paikea in groppa alla balena sulla casa comune (marae) Whitireia di Whangara



Scena del film Whale Rider (2002) ispirato da questa storia



Nei linguaggi maori, paikea indica un tipo di balena, in generale simbolo di resistenza perché solca le onde dei mari in tempesta. Da essa l'antenato naufrago prese il nome.
A Paikea è stato dedicato pure un canto per la danza haka, composto dal contadino Mikare Pewhairangi negli anni '70 del 1800:

Uia mai koia, whakahuatia ake;
Ko wai te whare nei e?
Ko Te Kani, ko Rangi, Whitireia!
Ko wai te tekoteko kei runga?
Ko Paikea! Ko Paikea!
Whakakau Paikea. Hei!
Whakakau he tipua. Hei!
Whakakau he taniwha. Hei!
Ka ū Paikea ki Ahuahu. Pakia!
Kei te whitia koe
ko Kahutia-te-rangi. Aue!
Me ai tō ure ki te tamahine
a Te Whironui - aue!
nāna i noho te Roto-o-tahe.
Aue! Aue!
He koruru koe, koro e

(“Chiedi e ti sarà detto;
Come si chiama questa casa?
È Te Kani, è Rangi, Whitireia!
Chi è la figura scolpita sopra?
È Paikea! È Paikea!
Paikea emerge. Ehi!
Un mago emerge. Ehi!
Un prodigio dalle acque profonde giunge a riva. Ehi!
Paikea sbarca a Ahuahu. Esatto!
La tua identità è intrecciata
con Kahutia-te-rangi. Meraviglioso!
Tu eri intimo con la figlia
di Te Whironui – davvero!-
che si stabilì al Lago del Sangue di Donna.
Ahi me! Ahi me!
Ora sei una polena, vecchio”).



domenica 10 agosto 2014

Reazioni rapide

Il maestro Huang insegna che l'allenamento della forza esplosiva (fa jin 發勁) è importante anche per migliorare la capacità di reazioni (fan ying 反映) fisiche immediate, fulminee. Perciò l'allievo che ha una certa padronanza dei movimenti deve fare molti esercizi all'uopo.


sabato 9 agosto 2014

Gomito a piombo

Il referente in vita più esperto della nostra scuola è Meng Xian Bin 孟宪宾 (Jinan, 18 luglio 1923-) che faceva da vice al suo insegnante Hong Jun Sheng e a volte lo sostituiva a lezione, assumendo così il ruolo di responsabile della scuola Hong (zhang men ren 掌门人).


Il maestro Meng (come pure Li Bao Ting) ha sempre sottolineato a Huang Tai Ji il principio “Song jian chen zhou 松肩沉肘”: “Spalle rilassate e gomito a piombo”; gli ha pure detto che molti praticanti di tai ji quan non rispettano rigorosamente questa regola. Per questo il maestro Huang insiste molto che i suoi allievi lo facciano.


Il guardiano punta avanti

La prima tecnica della prima e della seconda sequenza a mani nude dello stile Chen di tai ji quan si chiama Jin gang dao dui 金刚捣碓. In essa, le mani compiono un movimento circolare verso dietro, poi in basso, poi avanti.
A seconda delle scuole e degli esecutori, questo movimento può essere più o meno ampio; nel modo trasmesso dal maestro Hong Jun Sheng è piuttosto piccolo. Addirittura Li Bao Ting, suo allievo e insegnante di Huang Tai Ji, non arretra (shou ) per niente il gomito sinistro al costato, ma è quest'ultimo che gli si avvicina.

Li Bao Ting in Jin gang dao dui

Chen Xiao Wang fa invece un cerchio ampio

Il maestro Huang sostiene però che un lieve arretramento si può fare, servendo ad assorbire (hua jie 化解) la forza dell'avversario, prima di rimandargliela potenziata dalla propria. L'importante è che anche nella fase shou la mano sinistra mantenga la forza a spirale in avanti, per non correre il rischio di essere sovrastati dall'avversario.

Il maestro Hong Jun Sheng in Jin gang dao dui con la mano sinistra rivolta in avanti

La marcia inarrestabile del guardiano



Durante la tecnica Jin gang dao dui 金刚捣碓 del metodo Chen shi tai ji quan shi yong quan fa 陈式太极拳实用拳法 (vedi il post http://accademiataiji.blogspot.it/2011/05/articolo-jin-gang-dao-dui.html), nel passaggio tra le posizioni gong bu 弓步 e xu bu 虚步, il praticante deve esercitare una forza in avanti, che alla fine esce dalle sue mani. La mano sinistra effettua l'azione peng (“respingere”), la destra l'azione an (“spingere”).
Tutto il corpo, non solo le mani, deve compiere un movimento a spirale perfettamente coordinato, che man mano diventa più piccolo (nel video si nota quello usato dal maestro Huang Tai Ji 黃太极 nella gamba sinistra, al tempo 0.28-0.30).
Il maestro fa testare quest'azione penetrante con la spinta di un compagno d'allenamento. L'errore che un allievo può fare in questo esercizio è di spingere con la spalla o il braccio sinistri, contraendoli e non coordinandoli col resto del corpo.

Il maestro Hong Jun Sheng nella fase sopra citata di Jin gang dao dui

Prendi e rendi


Nel tai ji quan si assorbe la forza esercitata su di sé e la si rimanda a chi l'ha esercitata, con l'aggiunta della propria. Il maestro Huang definisce in cinese questo doppio processo “Xian ying hou fa 先迎后发”: “Prima ricevere, poi emettere”.


Nel video, la prima azione del maestro Huang verso sinistra è ying , la seconda verso destra (e diretta all'avversario) è fa
Nella prima tecnica del video il movimento del maestro è piccolo e senza la mano che direziona la sua forza. Invece alla fine, per far sentire meglio all'allievo come la forza debba essere indirizzata al suo centro di gravità, il maestro aggiunge una leva (qin na 擒拿) al polso. 
La riuscita della tecnica si basa sulla padronanza del movimento fondamentale zheng shou quan 正手圈 (“cerchio dritto con la mano”) dello stile Chen di tai ji quan secondo la scuola del maestro Hong Jun Sheng 洪均生 (Chen shi tai ji quan shi yong quan fa 陈式太极拳实用拳法: “Metodo di pugilato pratico dello stile Chen di tai ji quan).