venerdì 2 giugno 2017

Il tai ji quan è difficile?

Un allievo italiano del maestro Huang chiacchiera con una coppia cinese che ha fatto jogging al parco, dicendole affabilmente: “Io che sono occidentale faccio un'attività fisica cinese come il tai ji quan, mentre voi che siete cinesi ne fate una che è occidentale. Non vi piace il tai ji?”. “Ovvio che ci piace!” – rispondono loro prontamente – “ma non lo conosciamo”. “Potete sempre studiarlo”. “È troppo difficile!”. “Tanti lo praticano senza trovarlo difficile”, insiste con certa malizia il primo. “Se lo fanno come una ginnastica, non è difficile”, conclude la signora della coppia con arguzia non inferiore.

Più comodo di così...

La discesa dell'energia

Il maestro si mette con le spalle verso un palo della luce in una ma bu 马步 (“posizione a cavallo”) stretta e molto bassa, coi piedi poco più distanti delle spalle, le cosce quasi parallele a terra e la schiena perfettamente dritta. Dice che quando l'allievo di tai ji quan è principiante, il suo centro di gravità (zhong xin 重心) si trova al dan tian 丹田; quando è esperto scende nei talloni. Trattasi di un'espressione perifrastica e iperbolica per indicare capacità peculiari del tai ji.
Nel capitolo sei dello Zhuang Zi 庄子 è scritta una frase in qualche modo simile: “Il suo respiro è basso, l'uomo autentico [l'essere umano ideale di certo taoismo, ndr] respira coi talloni” (“Qi xi shen shen, zhen ren zhi xi yi zhong 其息深深, 真人之息以踵”).

Raro pendente di nefrite, epoca Zhou Occidentali (1100-771 a.C.)

Ore di allenamento

Pur col clima caldo, allenamento di due ore consistente in ripetizioni senza soluzione di continuità – cioè senza la benché minima pausa – della prima sequenza (Yi lu 一路) dello stile Chen di tai ji quan.
Il maestro ripete che se per un certo periodo ci si allena tutti i giorni, non si è stanchi dopo due ore, ma al contrario si “gode” (“Mihi crede, verum gaudium res severa est” – Lucio Anneo Seneca, Lettere a Lucilio: 23, 4).
Poi il maestro fa una sorta di concessione: se l'allievo principiante non è in buona forma fisica, può iniziare praticando il tai ji quan un'ora al giorno. Dopo due anni passerà a due ore; e dopo un altro anno, a tre ore.

H. G. Wells junior, “Tempus fugit