lunedì 11 agosto 2014

Stelle cadenti e balene

Il 10 agosto è la notte di S. Lorenzo, data in cui si vedono in cielo le stelle cadenti (in cinese liu xing 流星), che sono un'analogia ricorrente per i colpi delle arti marziali cinesi: devono essere altrettanto veloci.


Quest'anno, in Italia, il fenomeno dovrebbe ripetersi anche nei due giorni seguenti, ma non è detto si veda bene: primo perché il cielo dev'essere chiaro; secondo, perché in questo periodo la Luna si trova particolarmente vicino alla Terra.
Sempre a proposito di astri, una tecnica di molte sequenze di tai ji quan si chiama Shang bu qi xing 上步七星; shang bu significa “passo avanti”, qi xing significa “sette stelle”, cioè l'Orsa Maggiore.

Spiegazione di Shang bu qi xing nello stile Wu di tai ji quan da parte del maestro Wang Pei Sheng 王培生

Chen Zheng Lei 陈正雷
mostra Shang bu qi xing dello stile Chen






Nella scuola Hong dello stile Chen di tai ji quan, sono diversi il terzo e il quarto carattere cinesi del nome: Shang bu qi jing 上步骑鲸, dove qi jing significa “cavalcare la balena”.
(Li En Jiu 李恩久 in Shang bu qi jing: http://v.youku.com/v_show/id_XMTE4OTg4OTg0.html)
Nei due filmati sopra, Chen Zheng Lei tiene la mano sinistra col dorso in giù. Li En Jiu la tiene col taglio in giù. Entrambi i modi sembrano leggermente diversi (certo non sbagliati) da come faceva la tecnica Hong Jun Sheng 洪均生: egli partiva nella posizione pu bu 马步 col taglio del pugno in avanti, e man mano che spostava il peso verso xu bu 虚步, ruotava la mano in senso antiorario fino a porne il dorso in giù (video sotto al tempo 5.32-5.35). Nella scuola di Huang Tai Ji la si fa proprio così, aggiungendo una maggiore forza a spirale.


Il maestro Hong Jun Sheng nella “Prima sequenza” (Yi lu 一路) del Chen shi tai ji quan 陈式太极拳


Sulla costa nord-orientale della Nuova Zelanda, a Whangara, vive la tribù Ngati Porou, che secondo la leggenda nacque migliaia di anni fa dall'antenato Paikea. La sua canoa si rovesciò mentre viaggiava sull'oceano, ma egli giunse in salvo alla riva sul dorso di una balena.

Scultura di Paikea in groppa alla balena sulla casa comune (marae) Whitireia di Whangara



Scena del film Whale Rider (2002) ispirato da questa storia



Nei linguaggi maori, paikea indica un tipo di balena, in generale simbolo di resistenza perché solca le onde dei mari in tempesta. Da essa l'antenato naufrago prese il nome.
A Paikea è stato dedicato pure un canto per la danza haka, composto dal contadino Mikare Pewhairangi negli anni '70 del 1800:

Uia mai koia, whakahuatia ake;
Ko wai te whare nei e?
Ko Te Kani, ko Rangi, Whitireia!
Ko wai te tekoteko kei runga?
Ko Paikea! Ko Paikea!
Whakakau Paikea. Hei!
Whakakau he tipua. Hei!
Whakakau he taniwha. Hei!
Ka ū Paikea ki Ahuahu. Pakia!
Kei te whitia koe
ko Kahutia-te-rangi. Aue!
Me ai tō ure ki te tamahine
a Te Whironui - aue!
nāna i noho te Roto-o-tahe.
Aue! Aue!
He koruru koe, koro e

(“Chiedi e ti sarà detto;
Come si chiama questa casa?
È Te Kani, è Rangi, Whitireia!
Chi è la figura scolpita sopra?
È Paikea! È Paikea!
Paikea emerge. Ehi!
Un mago emerge. Ehi!
Un prodigio dalle acque profonde giunge a riva. Ehi!
Paikea sbarca a Ahuahu. Esatto!
La tua identità è intrecciata
con Kahutia-te-rangi. Meraviglioso!
Tu eri intimo con la figlia
di Te Whironui – davvero!-
che si stabilì al Lago del Sangue di Donna.
Ahi me! Ahi me!
Ora sei una polena, vecchio”).



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