venerdì 22 luglio 2011

Il “palo eretto”

Zhan zhuang 站桩 (“palo eretto”) è un esercizio basilare molto importante, che consiste nel restare immobili per un tempo variabile in una posizione prestabilita.
Nella scuola del maestro Huang si fa zhan zhuang in ma bu 马步 (“posizione a cavallo”), cioè coi piedi paralleli alla larghezza delle spalle e le ginocchia flesse. Le mani sono orizzontali all’altezza del petto coi palmi rivolti a esso, come se si abbracciasse una palla; da cui il nome della postura: zhan zhuang bao qiu 站桩抱球 (“palo eretto abbracciando la sfera”). I gomiti sono un po’ allargati verso l’esterno ma più bassi dei polsi, per non affaticare troppo le braccia.
Questo tipo di esercizio è utile anche per coltivare la tranquillità (jing ), cercando di eliminare i pensieri.
È quanto il maestro Huang spiega a un suo allievo che gli confida di avere molti pensieri per la mente: zhan zhuang bao qiu per dieci minuti cercando solo di stare calmo e rilassarsi. In un’altra occasione, un’allieva cinese si trova in uno stato emotivo perturbato, cosicché il maestro le consiglia di fare soltanto zhan zhuang bao qiu per tutta la lezione.
Un’allieva del maestro riferisce che il suo precedente istruttore (italiano) di tai ji quan le aveva detto di immaginare in zhan zhuang il soffio vitale (qi ) che scende nel basso addome (dan tian 丹田) e da lì va nelle braccia ecc. Huang, invece, sottolinea che in questo esercizio è meglio non vi siano pensieri, e aggiunge un’ingiunzione ricorrente nella didattica dei maestri cinesi: “Naturale!” (zi ran 自然).
Nella sua scuola in Cina, il maestro Huang e i suoi compagni si allenano in questo tipo di zhan zhuang anche per due ore, e anche nel freddo inverno dello Shandong vestiti con abiti leggeri. Comunque, il tempo di pratica minimo di questo esercizio è di dieci minuti continui al giorno.

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